Fuori il green pass dall’università

L’università Statale di Milano ha preso la decisione di non permettere l’ingresso negli studentati, a partire da Settembre 2021, ai non vaccinati contro il Covid-191. Turbate dalla notizia due studentesse hanno deciso di appendere per Milano e città limitrofe il volantino che alleghiamo sotto.

Non si tratta qui di discutere sull’affidabilità o meno del vaccino, né dell’efficacia della campagna vaccinale. Qui ci interessa fare luce sulla limitazione di un diritto, quello allo studio, che diventa condizionale, in nome di una narrazione univoca, senza discussione.

Il vaccino non è, ad oggi, obbligatorio, quindi si dovrebbe avere un margine di libertà nello scegliere di sottoporvisi. È evidente invece come tale provvedimento sia in conflitto con questo concetto: uno studente con reddito basso, infatti – ricordiamo che a richiedere alloggio sono persone che non possono permettersi un affitto in una città costosa come Milano –, si vedrà inevitabilmente costretto a forzare la propria scelta, perché vaccinarsi è condizione necessaria per accedere all’università. Oltre a risolvere le contraddizioni della gestione pandemica e della stessa campagna vaccinale imponendo un trattamento sanitario, questa misura andrebbe così a colpire soprattutto gli studenti delle classi sociali più deboli.
È giusto che un ente pubblico intervenga con decisioni così potenzialmente discriminanti per la carriera universitaria degli studenti?
È una politica giusta quella che per perseguire un diritto, ossia la salute collettiva, ne subordina altri dieci?
Il presidente del consiglio ha affermato: “L’appello a non vaccinarsi è l’appello a morire. Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire. Non ti vaccini, contagi, lui o lei muore”2. È corretto banalizzare e semplificare così un meccanismo scientifico ben più complesso, quando la stessa comunità scientifica discute oggi delle migliori strategie vaccinali? Non si sta così mettendo sotto il tappeto l’inefficienza della gestione pandemica messa in campo fino a questo momento dai governi?
Misure di massa per la prevenzione del contagio circolano fin dai primi mesi della pandemia: un incremento considerevole dei mezzi di trasporto pubblici, tenere a casa da lavoro (pagate al 100%) le categorie più a rischio, mandare in pensione anticipata quanti più over 55 possibili, rendere gratuiti almeno i tamponi rapidi in tutte le farmacie, ecc. ecc. Questa misura, invece, lungi dal risolvere i problemi legati alla prevenzione nei confronti del virus (visti i limiti della campagna vaccinale italiana), si rivela liberticida e classista. Per di più, porta con sé il pericolo di alimentare una narrazione che responsabilizzi eccessivamente l’individuo, facendone un discorso morale (“se il virus circola è colpa di chi non si vaccina”) e annullando così, o facendole scivolare in secondo piano, tutte le carenze del governo, quelle passate e quelle future, in merito a soluzioni di tipo strutturale peraltro più efficaci.
Per quanto riguarda più specificamente l’università, né a Milano né a Bologna né altrove è possibile accettare misure di questo tipo: quale sarà il prossimo passo? Estendere questo discorso anche ad aule e biblioteche? Piuttosto vogliamo (ormai da un anno e mezzo…):

  1. più posti accessibili negli studentati, di conseguenza meno affollati e quindi più sicuri, che poi rimarranno, finita la pandemia, a tappare i buchi lasciati per anni nella situazione abitativa studentesca;
  2. spazi per studiare in sicurezza, perché quelli attuali, lo abbiamo visto, non sono sufficienti;
  3. possibilità di frequentare l’università in presenza (lezioni, esami, colloqui…);
  4. che di fronte ad eventuali nuove chiusure ci siano restituite le tasse universitarie (aspettiamo ancora quelle dell’anno scorso).

 

Clicca qui per vedere il volantino diffuso a Milano

 

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1 https://www.milanotoday.it/attualita/green-pass-alloggi-statale.html
2 https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/07/22/lappello-a-non-vaccinarsi-e-lappello-a-morire-draghi-gela-salvini-senza-protezione-si-deve-chiudere-tutto-di-nuovo-video/6270717/