Gaudeamus igitur

Dopo un anno e mezzo di quella che sembra essere un’interminabile pandemia, dagli spiragli lasciati tra una prenotazione su Affluences e un corso sulle competenze trasversali, si vede una luce. Una luce, bianca, quasi divina.

«Godiamo, ordunque!» E quale migliore occasione per farlo se non la nomina di un importante docente dell’Università ad una delle sempre più ambite cariche del Comune?

Raffaele Laudani, professore ordinario di Storia delle Dottrine Politiche ed ex-Presidente della Fondazione Innovazione Urbana (dimissionario, in quanto accetta il nuovo incarico) è stato nominato dal neo-sindaco Matteo Lepore (udite, udite!)

Assessore del comune di Bologna con delega all’Urbanistica, ai Rapporti con università e centri ricerca e alla Città della conoscenza.

Laudani non è nuovo alle collaborazioni con il Comune di Bologna, infatti, oltre ad aver ricoperto il ruolo di presidente della Fondazione Innovazione Urbana, nell’aprile del 2020 era stato scelto per far parte del gruppo di 8 esperti “saggi” per il rilancio post-emergenza del Comune di Bologna con delega, ovviamente, all’Università.

Probabilmente nessuno, ad aprile 2020 avrebbe potuto immaginare che la pandemia non sarebbe finita in pochi mesi e che ancora oggi ci ritroviamo a che fare con questa situazione. Ma come dice Confucio “L’uomo saggio agisce prima di parlare ed in seguito parla secondo la sua azione.”

E Laudani ha agito prima di parlare. E la sua azione è stata talmente impegnativa e profonda che il Professore si è addirittura dimenticato di comunicare cosa aveva ingegnato.

Ma del resto, siamo qui per scrivere un augurio e l’elogio delle sue imprese è giusto che lo facciamo noi, ricostruendo con perizia tutto ciò che il nostro saggio ha fatto.

Lunedì 8 febbraio 2021 infatti, nasce Salaborsa Popup, una sala studio temporanea, gestita da Biblioteca Salaborsa e allestita all’interno della Sala degli Atti di palazzo Re Enzo. L’aula contiene 40 postazioni per studiare.

Non lo sapevate eh? Neanche noi. Ma non si può essere sempre sul pezzo.

Dove andate? No no, fermi, l’aula ha chiuso i battenti il 28 maggio 2021. Andate a cercare posto da un’altra parte (AHAHAH).

Lunedì 3 Maggio 2021 però il prode Laudani ne fa un’altra e all’interno di DumBO (spazio di rigenerazione urbana temporanea, sic!) di via Casarini 19 (sì vabbè non è in centro, ma che cazzo volete sempre a lamentarvi?) apre la Biblioteca Borges Popup. Il posto – allacciate le cinture – conterrà ben 15, quindici, 1 – 5, posti a sedere e sarà aperta nei mesi di maggio, giugno e luglio.

Doveroso riportare alcune dichiarazioni in merito. Matteo Lepore, al tempo assessore comunale parla di “impegno verso i tanti studenti che abitano la nostra città offrendo loro un nuovo spazio con la biblioteca Borges a DumBO. Si tratta di un altro luogo dedicato allo studio e alla lettura, un altro tassello verso la costruzione di una grande biblioteca diffusa su tutti i territori. L’egregio Professor Laudani parla del primo “co-studying italiano” e di un aula studio aperta 24 ore su 24 (sebbene in realtà questa segua gli orari della Biblioteca Borges, ossia quelli di una normale biblioteca comunale). Infine Andrea Giotti, il Ceo di Open Event (non ci interessa approfondire né chi è lui, né cosa cazzo sia Open Event) dichiara: “ Officina metropolitana per il nuovo lavoro, il mutualismo e l’economia collaborativa’ con cui vogliamo favorire la commistione tra mondo creativo, università e imprese in un’ottica di scambio e contaminazione intellettuale. Continuiamo così il nostro percorso volto a costruire collaborazioni con le realtà del territorio, mettendo a disposizione della biblioteca una sala dove leggere e studiare, in sicurezza”.

Tranquillo Giotti, sarà sicuramente in sicurezza, il Covid non pensa minimamente di avvicinarsi ad una sala con soli 15 merdosi posti, lui, almeno lui, punta più in alto.

Dovremmo essere disgustati per il fatto che la cerniera tra Università e Comune di Bologna si presti a queste pagliacciate sottostimando, o meglio ignorando, i reali bisogni degli studenti.

Dovremmo essere incazzati per il fatto che il mediatore fra Università e Comune, ed ex Presidente della Fondazione Urbana, sia stato completamente inutile (assieme ai suoi questionari) nel risolvere la questione abitativa a Bologna

Dovremmo essere furibondi nei confronti di chi crea questi specchietti per le allodole per distogliere lo sguardo dai problemi strutturali dell’Università.

Però no, oggi no, oggi è la sua festa.

Ma a breve, un’altra festa, gliela facciamo noi.

Un caro saluto

P.S. Ma il “co-studying”, precisamente, che cazzo è?

Un messaggio per Patrick – Thinking of Patrick

Caro Rettore, care prorettrici e personale Unibo,

condivido con voi un breve messaggio che vorrei pervenisse, almeno idealmente, al nostro compagno Patrick Zaki che oggi trascorre, come già avvenne nel giugno scorso, il suo compleanno in stato di detenzione. 

Caro Patrick,

ti scrivo questo messaggio che sento di poterti rivolgere a nome della nostra intera comunità.

Numerosi sono stati gli appelli delle studentesse affinché, a Bologna e in tutto il nostro Paese, si prendesse posizione in maniera decisa contro il tuo stato di ingiusta prigionia.

La mobilitazione da parte della nostra università e del paese in cui vivevi nel periodo precedente il tuo arresto sono state fino ad oggi purtroppo insufficienti, tanto da dare l’impressione di scadere nell’ipocrisia. Basta forse “sperare nella tua liberazione”, “pensare a te con empatia, senso di vicinanza e trepidante attesa di una svolta positiva” per fare pressione su chi ti tiene ancora oggi in carcere? Basta forse mandare mail una tantum alle studentesse e sistemare delle sagome con la tua figura nelle aule studio perché qualcosa si smuova? Essere con te anche oggi, e ricordare che giungi al traguardo dei tuoi trent’anni, è cionondimeno importante perché ci consente di pensare l’università non solo come ingiusta nei nostri confronti, ma anche come ingranaggio di un sistema più ampio di fronte al quale è asservita. Il fatto che sia stata sospesa fin dall’inizio ogni intenzione di minacciare la cessazione di accordi che riguardino l’Unibo, o quantomeno di prendere una posizione chiara e oppositiva nei confronti del nostro governo, che nonostante Regeni vende navi da guerra all’Egitto, è quanto ci fa più male. Ma è anche quello che ci spinge a continuare, con immutata tenacia, la battaglia nei confronti della nostra università per fare in modo che chi ha il potere lo eserciti in modo giusto, per la vita di tutti e quindi per la tua liberazione: la nostra voce continuerà a farsi sentire fino a che non ti sapremo di nuovo accolto nella nostra comunità e in grado di abitare la speranza nel futuro. Continua a leggere Un messaggio per Patrick – Thinking of Patrick

Welcome to Giovanni Molari

Alla spettabile attenzione del Magnifico Rettore Giovanni Molari
Gentile Professor Molari,
come studenti e studentesse dell’Università di Bologna vogliamo farle le congratulazioni per la vittoria delle elezioni per il posto di Magnifico Rettore, sperando che questo mandato possa essere svolto in serenità e all’insegna della collaborazione.
Continua a leggere Welcome to Giovanni Molari

Il misterioso caso della Bononia University Press

Sono ormai mesi che il tema della digitalizzazione ha preso la ribalta sul palcoscenico del dibattito pubblico a causa della pandemia di COVID-19. Il rilancio del paese sembra quindi destinato a tenere in considerazione un reale rinnovamento delle infrastrutture digitali in ogni ambito, soprattutto attraverso ingenti finanziamenti come il Recovery Fund (almeno stando ad ascoltare i roboanti proclami degli ultimi mesi). In università, ‘digitalizzazione’ ha significato molte cose: didattica online, esami online, seminari e conferenze in stanze virtuali.

Continua a leggere Il misterioso caso della Bononia University Press

Salute mentale: dov’è l’Università?

La gestione incoerente degli spazi di studio dell’Università, per cui invece di aprire nuovi spazi ne vengono chiusi altri, possiamo ricondurla alla volontà di arginare e limitare i contagi: quello che emerge è una concezione della salute puramente fisiologica, fisica (da cui la possibilità di effettuare tamponi gratuitamente da parte di studenti e studentesse, cosa del tutto lodevole), marginalizzando gli aspetti meno tangibili degli effetti della pandemia sulla salute mentale di studentesse e studenti.

Continua a leggere Salute mentale: dov’è l’Università?

Cosa si può fare per le tasse?

Qui un elenco di chi ha preso misure significative riguardo alle tasse universitarie o al sostegno economico degli studenti a causa della pandemia. I casi più interessanti sembrerebbero quelli delle Università di Bolzano e di Venezia. Nella prima pare che dimezzeranno le tasse del prossimo anno accademico (2021-22) per “le famiglie e le persone che a causa del coronavirus hanno subito significative diminuzioni di reddito”.

Continua a leggere Cosa si può fare per le tasse?

Basta coi “risultati”. Riflessione su un anno accademico in situazione emergenziale

È passato ormai un anno dall’inizio della situazione emergenziale causata dalla pandemia, ed è difficile provare a sintetizzare quale è stata ed è tuttora la nostra condizione di studenti e studentesse in semplici parole. La forza di volontà che spinge le nostre menti a provarci è frutto di dissensi accumulati e repressi, che sono stati finora affrontati con troppa passività.

Continua a leggere Basta coi “risultati”. Riflessione su un anno accademico in situazione emergenziale

Perché l’università è un’azienda e perché questo non va bene

È l’esame che serve per studiare meglio o lo studio per passare gli esami? È nato prima l’uovo o la gallina? Basta prenderci in giro: è nato palesemente prima l’uovo, covato dall’antenato della gallina e contenente la sua mutazione, da cui la suddetta gallina, e giù uova a non finire. È l’esame che serve per studiare meglio, permettendoci di figurare davanti a noi un obiettivo tangibile che vada ad intersecarsi con i nostri personali, di obiettivi, dandoci però intanto un effimero e strumentale punto di riferimento.

Continua a leggere Perché l’università è un’azienda e perché questo non va bene

32 anni di tagli, 1 di Covid. Università in subbuglio – Costellazioni Podcast (Ep. 7)

Il 30 Aprile 2021 è stata una giornata di grande mobilitazione, che ha visto protagoniste le studentesse universitarie di diverse città italiane. Nel settimo episodio del podcast “Costellazioni“, diversi testimoni ne parlano:
🔥 Da qualche settimana sono riapparse in Italia delle mobilitazioni studentesche.

Continua a leggere 32 anni di tagli, 1 di Covid. Università in subbuglio – Costellazioni Podcast (Ep. 7)

Lo Spazio securitario: vite urbane fra estetica e potere

Nel tentativo di dire qualcosa circa ciò che identifichiamo col nome di “spazio urbano”, un possibile approccio potrebbe muovere il primo passo con uno spostamento di accento sul piano semantico: l’utilizzo del sostantivo “spazio” in questo caso sembra evocare qualcosa in sé di già preventivamente dato, come una tela bianca da riempire di segni, o un palcoscenico su cui si avvicendano i personaggi che di volta in volta appaiono nel delineare le vicende umane.

Continua a leggere Lo Spazio securitario: vite urbane fra estetica e potere